Un rapporto speciale ha sempre legato arte e scienza, basti pensare a personaggi come Leonardo, e a grandi mostre ed eventi, come la Biennale del 1986 incentrata proprio sul rapporto tra queste discipline, apparentemente lontane.
Arte e scienza hanno in realtà diversi punti in comune, ma che dire di arte e clima? Beh, presto lo scopriremo.
Si svolgerà infatti il 17 maggio a Venezia il seminario “Climate is culture: where science meets art“, organizzato dall’Iccg (International Center for Climate Governance), in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia.
L’incontro, presentato dal rettore Carlo Carraro e condotto da Giuseppe Barbieri, vedrà anche la partecipazione dell’artista David Buckland, creatore del progetto di arte e scienza sul cambiamento climatico intitolato Cape Farewell, che mira a sviluppare un nuovo linguaggio, in grado di trasformare in storie i dati della ricerca, per informare e appassionare l’opinione pubblica alla delicata tematica dei cambiamenti climatici.
Ma che cosa accade quando scienziati e artisti si mettono in testa di toccare con mano i luoghi simbolo del climate change, e tutti insieme fanno rotta verso l’Artico a bordo di una goletta? La risposta è proprio Cape Farewell, una serie di spedizioni che ha dato vita a libri, documentari ed istallazioni artistiche.
C’è molto bisogno di comprendere il mondo in cui viviamo e come lo stiamo modificando, rendendolo meno ospitale, questa comprensione sarà più facile ed efficace se passerà attraverso le emozioni, e cosa c’è di meglio dell’arte per emozionare e sensibilizzare le persone?
L’incontro-seminario con Buckland si concluderà con la proiezione del film “Burning Ice”, sempre prodotto dal progetto Cape Farewell.
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